I budget delle aziende per finanziare le trasferte non sono aumentati, ma il bisogno di
ampliare i portafogli clienti e di spingere le esportazioni fa aumentare i viaggi di lavoro, soprattutto verso gli Stati Uniti e l'Oriente.
Nei primi 6 mesi dell’anno
i viaggi d’affari delle aziende italiane sono aumentati del 5,8%, mentre i costi medi sono diminuiti del 6% rispetto al medesimo periodo del 2014. A incidere sulla contrazione della spesa, per le trasferte intercontinentali e quelle nazionali, è stato soprattutto l’
abbassamento dei costi dei voli.
Secondo la
Business Travel Survey condotta da
Uvet American Express le tariffe per le tratte italiane sono scese mediamente del 6%, percentuale più che triplicata per il volo Roma-Torino e più che quadruplicata per il Roma-Venezia. Anche prendere l’aereo da Genova a Roma è diventato più appetibile, con
tariffe quasi dimezzate.
Per quanto riguarda gli spostamenti interni,
la destinazione più gettonata è stata Milano: i biglietti aerei per la città di Expo coprono infatti quasi il 40% del totale nazionale.
Roma rimane seconda,
accusando anche un calo di oltre un punto percentuale che la porta al 27,3%. Terza destinazione business italiana, anch'essa in leggera flessione, è Napoli.
In Europa
le rotte delle aziende italiane hanno tradito la Germania per indirizzarsi verso Francia e Regno Unito, tanto che gli scali del Vecchio Continente più frequentati sono stati quelli di Parigi e Londra. Anche
la Russia è meno appetibile: le sanzioni dell’Unione Europea a seguito della crisi Ucraina hanno fatto diminuire le trasferte su Mosca dal 3,7% al 2,8%.
I nuovi scenari economici globali impattano sui mercati intercontinentali in cui promuovere il made in Italy. Aumentano le trasferte in Nord America ed Estremo e Medio Oriente, mentre
il rallentamento dell'economia cinese e lo stallo di quella brasiliana hanno ridotto quelle verso Sud America e Asia.