Lo scorso weekend sono stato al Palacongressi di Rimini per il
Be-Wizard 2015, uno dei principali appuntamenti in Italia per conoscere i nuovi trend del web marketing per il turismo.
Il tema principale dell'evento è stata la declinazione del marketing H2H (human to human) insieme a
Bryan Kramer, colui che ha coniato per primo questo termine per indicare il superamento della classica suddivisione del marketing in B2B e B2C a favore di una visione unica che mette al centro della scena le persone che comunicano al di là dello schermo.
Proprio lo schermo che media ogni nostra comunicazione è stato l'altro tema sempre presente nelle discussioni di giornata, in particolare il
presidio dello schermo mobile, necessità ben evidenziata da tre dati:
– il traffico web del canale mobile è a fine 2014 pari a due terzi del traffico da desktop
– il
59% delle ricerche da mobile che riguardano il settore travel si trasforma in visita fisica nel luogo ricercato
– dal
21 aprile nella versione mobile di Google saranno favoriti i risultati di ricerca dei siti che avranno una versione ottimizzata per mobile, come ho
raccontato su TTGItalia.comDati che toccano da vicino soprattutto il settore degli hotel e quello degli eventi, in cui questa necessità si trasforma in un'esperienza mobile costruita a misura di persona.
Di questo ha parlato ad esempio
Paolo Zanzottera nel suo speech su
Mobile e app per il turismo coniando la definizione di "
viaggiatore silenzioso", quello di cui non noti la presenza se non quando arriva una recensione positiva o negativa su TripAdvisor. Ma che per tutto il resto della prenotazione esige solo chiarezza delle condizioni, semplicità di utilizzo e mantenimento delle promesse fatte.
Anche per questo
Fabio Lalli il giorno prima parlava di disegnare nuove modalità di interazione, di utilizzare il mezzo tecnologico in funzione degli obiettivi e di misurare e costruire emozioni su misura da vivere anche attraverso lo strumento del mobile (
qui la sua presentazione su slideshare).
Da tutto questo l'idea di fondo che sembra trasparire è che il prossimo trend sarà la
comunicazione M2M, mobile to mobile, dove le persone comunicheranno nei due sensi tramite questi strumenti, fra cui, oltre a smartphone e tablet, rientrano anche le categorie dei wearable (indossabili) e dell'internet of things (oggetti connessi).
Per questo penso vada
aggiunto un altro pezzo: la tecnologia deve essere accessibile da mobile non solo per il potenziale cliente, ma anche per chi ci lavora in modo da poter rispondere in tempo reale e in maniera semplice alle esigenze del "viaggatore silenzioso", che sia turista o business traveller.
È un argomento che secondo me è un po' sottovalutato, con il rischio di avere software sempre più tecnologici, clienti sempre più esigenti ma persone non adeguatamente formate per rispondere a questi input. Per questo da una parte bisogna investire in formazione, dall'altra bisogna investire in tecnologia che sia semplice da usare per evitare di dover ricorrere a consulenti esterni per sopperire alle lacune di chi non è al passo con i tempi.
Un argomento che ho citato anche nel webinar di web marketing turistico che ho tenuto mercoledì 25 marzo per Supersummit sul tema:
App, sito mobile o entrambi? e di cui potete scaricare le slide qui
www.ern.is/sitomobileoappUn gap che non si può pensare di risolvere solo con un cambio generazionale di nativi digitali: anche chi è abituato allo strumento tecnologico va formato, senza contare che in Italia metà della popolazione non è collegata a internet e continua ad alimentare questo divario.
Domenico Palladino