È ormai obsoleto chiamarli mercati emergenti, perché la forza delle loro economie si è affermata globalmente a più livelli (commerciale, economico, finanziario e politico): mentre le economie “avanzate” arrancano nella ripresa, è evidente alle imprese europee che una
decisiva opportunità di crescita, anche sul mercato degli eventi e del turismo, è costituita dai BRIC.
Il Governo cinese ha recentemente dichiarato che
la Cina diventerà dal 2020 la prima destinazione turistica mondiale, e, negli stessi giorni, l’Australia ha annunciato il piano
Cina 2020 per incentivare l’incoming dal Paese. Come si stanno muovendo invece gli operatori italiani? Che cosa stanno facendo gli alberghi nostrani per intercettare e soddisfare questa nuova domanda? Quali prospettive di sviluppo ci sono per il mercato degli eventi?
L’articolo di Gianluca Trezzi indaga l
e opportunità di business che si possono creare in entrambe le direzioni: da una parte turisti e aziende dei BRIC che vengono in Italia e, dall’altra, agenzie o alberghi italiani che vanno a lavorare in quei nuovi mercati.
Le grandi catene alberghiere internazionali si sono accorte per prime delle potenzialità dei mercati emergenti (proprio di recente
Starwood Hotels & Resorts,
Hilton Hotels & Resorts e
Marriott International hanno lanciato servizi dedicati ai viaggiatori cinesi). Per gli albergatori italiani,
i clienti dei BRIC costituiscono già oggi circa il 10% delle presenze e presentano indici di crescita a due cifre, come confermano i dati di catene e alberghi indipendenti. In futuro potrebbero diventare sempre più importanti, ma per posizionarsi su quei mercati
sono necessarie strategie a medio-lungo termine, azioni mirate in loco, consulenze e relazioni da coltivare.
Il primo, grande mercato di incoming è sicuramente la Russia, di cui l’Italia però riesce a intercettare solo una piccola parte dell’outgoing, a favore, per esempio, di Egitto e Turchia. I motivi della nostra bassa competitività risiedono innanzitutto nel
prodotto turistico poco tarato sulle esigenze della clientela russa e su errate strategie commerciali, afferma un consulente specializzato, che stila un vademecum con qualche consiglio di marketing per gli albergatori. Nuove nicchie di mercato sono poi costituite da Cina, India e Brasile, ognuna con le proprie peculiarità e potenzialità da considerare.
Un interessante capitolo si apre se guardiamo poi ai Paesi “emergenti” non soltanto come bacini di incoming in Italia, ma anche come
grandi mercati di eventi in pieno sviluppo, dove i professionisti specializzati nostrani possono esportare know how e competenze.
Diverse agenzie italiane hanno per esempio aperto uffici in Cina, mercato molto complesso e regolamentato ma dove, con il tempo, sono riuscite a divenire un riferimento soprattutto per le aziende italiane e multinazionali che vanno a presentarsi e presentare i propri prodotti al big asiatico.
L'articolo propone le interviste alle agenzie, che suggeriscono
da dove partire per crearsi contatti utili nei BRIC, segnalano per ogni Paese fiere ed eventi di settore, enti o associazioni di categoria e consulenti specializzati e indicano
le peculiarità dell’organizzazione di un evento per quei target – diversità culturali, rapporto con i fornitori e i lavoratori locali, procedure e burocrazia, etc. Le esperienze riportate sono sicuramente eccellenze ottenute con investimenti e anni di lavoro, ma possono rappresentare una buona pratica da imitare in contesti anche più semplici. Per il futuro, infatti, l’indicazione sembra chiara: occorre seguire i mercati là dove si formano e sono vivaci.